Stop all’invio di armi in Ucraina / Votiamo i Referendum.
Uscita immediata dell’Italia dai programmi NATO/UE di sostegno militare all’Ucraina.
No all’uso di basi militari sul territorio italiano in funzione della guerra in Ucraina.
Ritiro immediato dell’Italia da qualsiasi operazione e da qualsiasi programma contro la Russia e contro la Cina.
Fine immediata delle sanzioni economiche alla Russia e ripristino dei normali canali commerciali.
Fine immediata di tutte le forme di boicottaggio di artisti russi e ripristino delle relazioni artistiche e culturali tra Italia e Russia.
Massimo impegno diplomatico dell’Italia a tutti i livelli, quale mediatore di Pace, per mettere fine alla guerra su base negoziale.
Richiesta agli Stati Uniti di ritirare le loro armi nucleari dal territorio italiano, in base al Trattato di Non-Proliferazione ratificato da ambedue gli Stati negli Anni Settanta.
Esso obbliga gli USA, Stato militarmente nucleare, a “non trasferire a chicchessia armi nucleari, ovvero il controllo su tali armi, direttamente o indirettamente” (Art. 1).
Esso obbliga l’Italia, Stato militarmente non-nucleare, a “non ricevere da chicchessia armi nucleari, né il controllo su tali armi, direttamente o indirettamente” (Art. 2)
Raccolta firme per Referendum contro la Guerra e per la Sanità pubblica
Sosteniamo i Referendum contro la Guerra e per la Sanità pubblica e la prima cosa da fare è raccogliere le firme
A seguito della giornata per il disarmo di Sanremo, è partita la campagna referendaria “L’Italia per la pace”, organizzata su due quesiti referendari volti ad impedire il continuo e dispendioso trasferimento di armi in Ucraina. La campagna è sostenuta in modo coordinato e collaborativo dai promotori del comitato Ripudia la Guerra (portavoce Enzo Pennetta) e di Generazioni Future con Presidente Ugo Mattei.
Generazioni Future ha promosso altresì un quesito volto a colpire il conflitto di interessi nel settore sanitario anche al fine di dimostrare che gli Italiani non vogliono indebolire ancora il welfare, già molto sacrificato dalle politiche di austerity, al warfare sostenuto dal complesso militare industriale.
La campagna complessiva di Generazioni Future si intitola “Ferma il dolore firma la pace”. Una nutrita serie di personalità, provenienti da mondi politici e culturali molto diversi tra loro, funge da garante della campagna.
La raccolta firme è partita il 22 aprile ed è essenziale che tante più persone possibili si mettano a disposizione di questo importante sforzo volto a certificare che la maggioranza del popolo italiano non è d’accordo con politiche guerrafondaie e preferisce usare diversamente i soldi pubblici. Si può firmare ad un banchettino dislocato nella propria città oppure direttamente online con le credenziali SPID o firma elettronica o CIE.
Se riusciremo in questo scopo, che richiede uno sforzo immenso, saremo esempio per tutto il mondo, rifiutando che scelte dell’importanza di un coinvolgimento bellico vengano prese con logica emergenziale dai governanti, senza che il popolo sovrano, che ne subisce le conseguenze, abbia voce in capitolo.
1 Commento
La guerra e le armi nn hanno mai risolto nulla. I governi devono smettere di deliberare idiozie senza mai nessun consenso dalla base. Basta alle ipocrisie di potere.